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Riceve a Trieste

E mentre a Trieste sta per concludersi la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, mi capita di leggere un’interessante ricerca che correla lo stato di salute delle persone anziane all’avere un abbonamento gratuito per il bus.

Sappiamo che mantenere un’attività fisica, a qualunque età, aiuta a mantenere il benessere mentale e fisico e, nelle persone anziane, avere una buona mobilità e forza fisica riduce il rischio di fratture, cadute e malattie cardiovascolari.

I ricercatori dell’Imperial College di Londra hanno condotto una ricerca, durata 4 anni, da cui è emerso che le persone che dispongono di un abbonamento per il bus sono più propense a camminare e a compiere “viaggi attivi”, come sono definiti il camminare, andare in bicicletta o prendere i mezzi pubblici.
Può sembrare banale, ma l‘esercizio fisico “incidentale”, che si compie anche con il semplice atto del camminare fino alla fermata o dalla fermata alla propria destinazione, svolge un ruolo chiave per mantenersi in forma. Infatti da precedenti ricerche è emerso che soli 15 minuti di moderato esercizio fisico quotidiano sono associati a un minor rischio di mortalità del 12% per gli ultrasessantenni.
L’abbonamento gratuito tuttavia non aiuta soltanto a mantenere una buona salute: garantire la mobilità sul territorio a chi ha un reddito limitato significa anche ridurre l’esclusione sociale, con tutto ciò che questo comporta a livello psicologico, e contribuisce a mantenere una qualità della vita migliore.

In Inghilterra, gli over-60 godono di un abbonamento gratuito per gli autobus del trasporto locale a fasce orarie (tutti i giorni dopo le 9.30 e per l’intera giornata nei fine settimana e nei giorni festivi) dal 2006, ma attualmente il governo pensa di eliminarli a causa dell’elevato costo per le casse pubbliche. I ricercatori, alla luce dei risultati, propongono di mantenere il benefit almeno per gli anziani a basso reddito anziché tagliarlo del tutto.

Credo sia importante conoscere questa iniziativa a favore della salute pubblica e, perchè no?, pensare se è possibile implementarla nella nostra città, che di anziani non manca.

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2 commenti

  1. Salve,
    c’è una differenza tra pensare qualcosa, anche in base al buon senso o alle proprie esperienze, e condurre una ricerca sperimentale per 4 anni, mettendo in relazione i dati ottenuti mediante un buon campionamento e dalla quale ottenere risultati significativi.
    Credo che la cosa più interessante sia in ogni caso far uscire la psicologia dai ristretti ambiti della clinica ed iniziare ad incidere a livello di politiche sociali.

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