
La creatività è un gioco, il bambino si abbandona e lascia accadere, la sua guida è una necessità interiore, non giudica ciò che accade.
Da adulti i creativi possono sentirsi bloccati per una miriade di ragioni, ma soprattutto per una miriade di emozioni che restano a livello inconscio.
Fare arte – a qualunque livello e in qualunque disciplina – richiede incoraggiamento, e la famiglia di origine è la prima e la più significativa fonte di giudizio. Accade frequentemente che la famiglia ignori o reprima le inclinazioni creative dei figli, di solito armata delle migliori intenzioni.
Crescendo, i figli si sentono dire che devono smettere di sognare ad occhi aperti, di perdere tempo, di stare con la testa fra le nuvole e vengono invece stimolati ad essere pratici, responsabili, ragionevoli… a crescere insomma. Se persistono, possono sentirsi accusare: “Ma chi ti credi di essere?”, venir ridicolizzati per i loro goffi tentativi di espressione o svalutati mediante i paragoni.